I giorni della Merla: da dove viene questa credenza?
La tradizione vuole che gli ultimi tre giorni di gennaio (o, in alcuni casi, gli ultimi due di Gennaio e il primo di Febbraio) siano chiamati “Giorni della Merla” e siano i giorni più freddi dell’anno. Da dove arriva questa credenza? Ci sono svariate leggende e piccoli avvenimenti storici che sembra abbiano fatto nascere questa locuzione popolare particolarmente diffusa nella Pianura Padana.
La leggenda del merlo appare anche in una citazione dantesca che vede l’uccello in Purgatorio ingannato dal clima rigido di Gennaio
… e veggendo la caccia,
letizia presi a tutte altre dispari,
tanto ch’io volsi in sù l’ardita faccia,
gridando a Dio: “Ormai più non ti temo!”
come fé il merlo per poca bonaccia…
Sapia senese
in Dante, Purgatorio, XIII, 119 – 123
Secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la Primavera sarà bella; se sono caldi, la Primavera arriverà in ritardo.
Le origini dei giorni della Merla
Secondo Sebastiano Pauli sono due le possibili spiegazioni plasibili.
La prima ipotesi spiega che nel millesettecento si dovesse far passare un cannone oltre il Po. Si aspettavano proprio gli ultimi giorni di Gennaio per farlo, perché il fiume gelava ed era più semplice trascinare il cannone da una riva all’altra. E la Merla cosa c’entra? Il cannone veniva chiamato “Merla”.
Un’ altra spiegazione ipotizione che le tre giornate prendano il nome da una nobile signore di Caravaggio, chiamata De Merli: la signora dovendo raggiungere il marito oltre il Po dovette aspettare quei giorni in cui il fiume era ghiacciato.
I giorno della Merla: i racconti per i bambini
Molto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto molto freddo. La neve per giorni era scesa, coprendo tutta la città, strade, giardini, case, alberi.
Sotto la grondaia di un palazzo di Porta Nuova c’era il nido di una famiglia di merli. I merli a quel tempo avevano tutte le piume bianche, come la neve.
Mamma Merla, papà Merlo e i tre piccoli soffrivano molto il freddo e da qualche giorno non riuscivano più a trovare da mangiare, neanche delle piccole bricioline di pane.
Papà merlo allora prese una decisione e disse alla Merla: ” Se continua questo freddo moriremo tutti di fame. Dobbiamo fare qualcosa! Ho un’idea, sposteremo il nido sopra il tetto di quel palazzo, vicino al camino. Così mentre andrò più lontano alla ricerca del cibo voi non morirete di freddo!”
E così fa fatto, il nido fu messo vicino al camino e il papà partì, mentre la mamma e i piccoli stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi anche grazie al fumo del camino.
Dopo tre giorni il papà Merlo tornò e cosa vide? La mamma Merla e i piccoli pulcini erano tutti neri! Quasi non li riconobbe!
Dopo quei giorni così difficili l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo, ma da quel giorni i merli nascono tutti con le piume nere.
Il merlo
Il merlo è un uccello che in Italia non tende a migrare ma resiste in loco per tutto l’inverno. Cerca rifugio nei bassi cespugli e normalmente si nutre di vermi e semi.
Il canto del merlo può ingannare: essendo un uccello molto canterino non sempre il suo canto segnala il reale arrivo della primavera.
Un proverbio romagnolo infatti ricorda: Merlo, di marzo non cantare, che il becco ti si potrebbe ghiacciare. Lascia che canti la tordella, che lei non ha paura di nessuno.