9 parole invernali che non si possono tradurre

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Emozioni, colori e sensazioni. Ci sono parole invernali che rappresentano questa stagione e che non possono essere sostituite.

E sarà un caso… arrivano tutte dal nord del mondo. Forse perché è da lì che vengono i suoni più difficili da pronunciare (quante volte siamo rimasti muti davanti a un catalogo IKEA). Oppure perché è proprio chi vive l’anima dell’inverno per lunghi periodi che in qualche modo l’ha assorbita, capita e fatta sua. Tanto da poterla raccontare.

Ecco allora 9 parole invernali da dire piano, imparare e non tradurre mai!

1-Islanda: Sólarfrí 
A sorpresa è il nome delle rare giornate di sole in Islanda. Questa parola si dà al tempo libero da passare al tiepido sole d’inverno per ristorarsi e rigenerarsi un po’. Vista la rarità delle giornate di sole, spesso gli islandesi si allontanano dal lavoro proprio per goderne appieno!

2-Danimarca: Hygge
Le luci soffuse, il caldo e l’accoglienza della propria casa. Rilassati, al sicuro e accoccolati. Quando ci si sente così, si è immersi nell’ hygge, una delle parole invernali più belle.

3-Svezia: Kuraskymning
Stare seduti e riflettere al tramonto. In inverno arriva presto è vero, ma in Svezia è una buona occasione per fermarsi un attimo e concedersi il lusso di ammirare e pensare.

4-Germania: Waldeinsamkeit
La sensazione di solitudine che si prova quando si sta da soli nei boschi. Ecco il significato della romantica parola che descrive la malinconia che cerchiamo nei boschi ormai spogli.

5-Estonia: Viitsima
Pigrizia. Poca voglia di uscire dal letto perché fuori piove, le coperte sono calde e non abbiamo voglia di affrontare il freddo. Ecco la parola che racconta quel dolce sollazzare che ci concediamo rimandando il momento di uscire.

6- Persia: Zhaghzhagh
Battere i denti dal freddo, anche nella mite Persia. Questa parola descrive bene quella sensazione che proviamo davanti a un bar caldo, mentre aspettiamo con ansia al gelo l’amica più ritardataria.

7- Inglese antico: Wintercearig
La tristezza dell’inverno. Gli inglesi, romantici per eccellenza, hanno coniato una delle parole invernali più usate in letteratura. Oggi è stata sostituita dal più moderno winter blues che però è meno efficace.

8-Rumeno: Soare cu dinti
Letteralmente, come se il sole avesse i denti. La patria di Dracula non si smentisce e ci racconta una di quelle giornate in cui stiamo fuori, invitati da un limpido sole, ma veniamo sferzati da un vento che punge e… morde!

9- Germania: Herbstmelancholie
Questa è una di quelle parole invernali che può essere usata anche alla fine dell’autunno. Racconta quel momento di inevitabile tristezza che si sente quando le giornate si accorciano e il cielo si fa grigio.

 

 

 

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