Credo che sarà il mio ultimo Natale. Lo sento, anche se tutti mi dicono che non sarà così.
Fra un po’ so che avrò paura ma oggi no. Oggi ho i miei nipoti qui in casa, i figli di mia sorella: Lorena ha 9 anni, è intelligente, anche se ha un po’ la lingua lunga e si atteggia a piccola diva, ma è capace di abbracciarti una volta al minuto e rinuncia alla fetta di torta al cioccolato per far stare buono il fratellino. Lorenzo, si chiama come me, è un piccolo mostriciattolo di 4 anni! Fa così ridere quanto balla la canzone di Rovazzi o quando si incanta davanti alla tv con un dito intero infilato nel naso.
Oggi non ho paura ma ci penso tanto a questo Natale. Quello dell’anno scorso l’ho passato al mare con Francesco, mio marito.
Non abbiamo avuto figli, ora non ricordo neanche perché, ma è stato meglio così. Solo che il Natale senza bambini è un Natale vuoto, è un tempo di riposo ma non di festa, quasi di letargo. Fa bene stare in letargo un po’ ma non quando sai che è l’ultimo Natale che festeggerai.
Allora quest’anno ho deciso di stare qua in mezzo ai miei bimbi, il gatto anche se sono allergica, la confusione di questa casa: ho promesso anche di giocare a tombola che ho sempre odiato!
Ma bisogna imparare a dire di sì, il presente è il tempo del sì. Sì presente ti voglio.
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